Guai al Miur per Antonio Agostini, segretario generale al ministero dell’Ambiente.
Miur, indagato ex direttore generale Antonio Agostini. Ora è segretario generale al ministero dell’Ambiente, è accusato di abuso d’ufficio e turbativa d’asta. Antonio Agostini, segretario generale al ministero dell’Ambiente ed ex direttore generale del Ministero dell’Istruzione, in procinto di diventare capo dell’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare, è indagato a Roma per abuso d’ufficio e turbativa d’asta e rischia di finire sotto processo in relazione all’ assegnazione di fondi comunitari da parte del Miur per progetti di ricerca.
Il pm Roberto Felici ha chiuso le indagini e notificato ad Agostini ed a Fabrizio Cobis, dirigente del VII servizio della direzione generale del Miur, quest’ultimo indagato solo di abuso d’ufficio, l’avviso di chiusura indagine. Atto, questo, che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio degli indagati. Agostini è coinvolto nell’inchiesta con riferimento al periodo, nel 2011, era direttore generale del Miur. Due i bandi di assegnazione dei fondi comunitari per “programmi operativi nazionali” finiti nel mirino del pm Felici. Fonti Ansa.it
Il dirigente, in procinto di diventare capo dell’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare, è indagato a Roma per abuso d’ufficio e turbativa d’asta.
ASSEGNAZIONE FONDI UE. Agostini rischia di finire sotto processo in relazione all’assegnazione di fondi comunitari da parte del Miur per progetti di ricerca.
RIFERIMENTO A 2011. Il pm Roberto Felici ha chiuso le indagini e notificato ad Agostini ed a Fabrizio Cobis, dirigente del VII servizio della direzione generale del Miur, quest’ultimo indagato solo di abuso d’ufficio, l’avviso di chiusura indagine.
Atto, questo, che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio degli indagati.
Agostini è coinvolto nell’inchiesta con riferimento al periodo, nel 2011, quando era direttore generale del Miur.
Due i bandi di assegnazione dei fondi comunitari per «programmi operativi nazionali» finiti nel mirino del pm Felici.
FINANZIAMENTI A PIOGGIA. Le accuse per Agostini sono piuttosto pesanti.
Secondo le carte d’indagine sarebbero stati erogati finanziamenti a pioggia, per svariati milioni di euro, per progetti di ricerca senza le verifiche dei requisiti previsti dalla legge.
Secondo quanto accertato dalla procura e dal Nucleo di spesa pubblica e Frodi Comunitari della Guardia di finanza, l’allora direttore generale del Miur Agostini, in relazione ad un primo bando, denominato ‘Avviso 1’, avrebbe nominato, senza averne le competenze, una commissione di esperti, quasi tutti del suo entourage, incaricata di esaminare i progetti per i quali si chiedeva il finanziamento ed, in sede di valutazione dei requisiti, sollecitato a soprassedere laddove sussistessero carenze a livello di solidità economica.
INSERITI FONDI NEGATIVI. Tra questi, un progetto dell’Idi presentato quando l’istituto era già in stato pre-fallimentare.
Non solo, secondo l’accusa Agostini avrebbe fatto inserire nella graduatoria dei destinatari dei fondi progetti già valutati negativamente.
ENTI PRIVATI IN GRADUATORIA. Quanto al secondo bando, denominato ‘Avviso 254’, Agostini, in concorso con Cobis, è accusato di aver fatto inserire in una graduatoria di enti pubblici, specie universitari, destinatari di fondi, anche enti privati che non avrebbero avuto titolo ad ottenere i finanziamenti.
L’inchiesta della procura di Roma, che aveva preso le mosse da una segnalazione della Ragioneria generale dello Stato, prosegue ora per accertare se e come siano stati utilizzati i finanziamenti da parte dei soggetti che li avevano ottenuti in modo irregolare.
AGOSTINI, M5S: “IL MINISTRO GALLETTI DOVREBBE DIMETTERSI”
“Complimenti al governo. Ha fatto di tutto per ottenere la nomina di Antonio Agostini come capo dell’Ispettorato per la sicurezza nucleare nonostante sapesse che su di lui pendeva un’indagine. E oggi Agostini è indagato con l’accusa di aver “deviato” i fondi Europei del Miur. Odiamo sottolinearlo ma: l’avevamo detto”. È il commento dei deputati della Commissione Ambiente del M5S.
«In Commissione Ambiente abbiamo in tutti i modi cercato di far capire che era la persona meno adatta – sottolinea Mirko Busto, deputato del M5S in Commissione Ambiente – Nel suo curriculum non c’è traccia di competenza in campo nucleare e già durante la discussione era emerso che c’era un fascicolo aperto su di lui e l’amministrazione dello Stato ne era a conoscenza.
Adesso il ministro dell’Ambiente, che ha insistito nel volerlo, sta valutando la revoca della nomina? Per noi l’unica cosa che dovrebbe valutare sono le proprie dimissioni per manifesta inadeguatezza nelle valutazioni”.
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